Non mi occupo di calcio, ma ascolto le notizie e cerco di capire quello che viene detto. Colgo a volte dei controsensi e note di tristezza, almeno seguendo il mio pensiero, calcio compreso.
Povero Balotelli e poveri i suoi ricchi colleghi.
Quando si parla di calciatori si parla di mercato, di compere e vendite. Sarà un mercato del bestiame. Temo di si. I compensi sono alti, ma nel calcio di tratta proprio di compravendita come al mercato del bestiame. La società X vende il calciatore Y. Il calciatore Y viene comperato dalla società Z. Si contratta, si baratta: te ne do due in cambio di uno e così via.
Povero Balotelli, allora, e poveri i suoi colleghi, che per quanto pagati profumatamente sono solo merce di scambio. Idolatrati se vincono, buttati via se perdono. Oggetto di offese se di colore. Oggetto della curiosità del gossip. Oggetti di conquista delle varie escort o aspiranti tali. Più o meno ricattati da signorine madre di figli illegittimi.
Io mi sento fortunato, non ho soldi per fare la bella vita o per comperare belle macchine, ma la mia vita la faccio come molti altre persone in tutto il mondo. Sono fortunato perché non ho acquirenti ne venditori. Ho avuto datori di lavoro, ora ho clienti, che spero apprezzino la mia capacità di lavorare e risolvere problematiche inerenti le mie competenza.
Per fortuna, io, non sono povero come Balotelli o come tanti altri calciatorio o uomini (o donne) famosi e contesi.